"Forte la vocalità dell’artista che usa la musica come accompagnamento di storie vissute che a volte cullano l’ascoltatore e a volte straziano il cuore, anche se non siamo noi in prima persona ad aver vissuto l’emozione racchiusa nel testo del brano che stiamo ascoltando.".

Anna Lisa Zitti - Indexmusic.it

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“Questo disco è un bel viaggio che ti permette di conoscere davvero LaRizzo come artista, la sua impronta e anche le sue fragilità. Un lavoro vero, libero e sentito, che si allontana dalla definizione di uno stile preciso e che ha come filo conduttore la raffinatezza e la voce calda e rilassante dell’artista.”

brainstormingmagazine.it

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È sorprendente assistere a tutti i moti dell’anima che Fogli che Raccontano riesce a mettere in atto nell’ascoltatore, trasportato da arrangiamenti impeccabili e come dicevo eterei, ma carichi di suoni lontani, di un respiro potente che soffia dalle casse facendo respirare un’aria libera, ricca di arte, di contaminazione bluesly ma anche pop, un pop raffinato, cantautoriale. Non perdete tempo a leggermi, andate ad ascoltare!”

Alex Pietrogiacomi - the B.B. Dog

"Alessandra LaRizzo, cantautrice livornese, ma siciliana a tutti gli effetti, ha sedimentato negli anni storie belle da raccontare, cucendoci addosso profili melodici variegati e tutt’ altro che banali, fatti apposta per valorizzare una voce duttile e jazzata.

Lei racconta che scrivere canzoni è un modo per conoscere sé stessa, e ci sta, ma è soprattutto un viaggio ponderato di consapevolezza sulle proprie fragilità, la ricostruzionedi un senso al vivere che ci vorrebbero far scambiare per qualche click su una tastiera.”

Guido Festinese - Alias

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“Il nuovo album di LaRizzo appare come un’operazione coraggiosa che oltrepassa la frivolezza del momento, dove tutto sembra essere subordinato all’airplay radiofonico e poco interessato a seguire il cammino dell’ispirazione; per contro, ci troviamo in presenza di un costrutto sonoro ben congegnato dove poetica, sentimenti e liricità mettono a nudo le emozioni, raccontando una storia di vita lunga dieci anni, che si dipana attraverso le pagine di un diario musicale scritto e narrato con voce limpida ed uno stile pulito e diretto; un viaggio nei luoghi della memoria, da cui attingere immagini, ricordi e sensazioni.”

Francesco Cataldo Verrina ilventuno.com


"La cantante, livornese di nascita ma catanese di adozione, è riuscita a trovare il perfetto equilibrio tra base e voce. Arrangiamenti delicati e minimali fanno da sfondo ad una voce naturalmente musicale. Non ci sono arzigogoli o ‘dimostrazioni di forza’.

Il disco è colorato tutto da delicate tinte pastello. Due sono i punti che più colpiscono fin dal primo ascolto: la voce, sempre calda, mai ostentata, e la ricerca metrica. In particolare quest’ultimo aspetto dona all’intero progetto un afflato che lo distingue nel mare del cantautorato.

Ottima la produzione che è riuscita a dare la giusta profondità ai brani e gli arrangiamenti. Stilisticamente sono diversi i generi toccati, da canzoni jazzate ad avvolgenti ballate passando attraverso pezzi dal ritmo country/blues.

I testi, rigorosamente in italiano, rispecchiano il titolo del disco. Sono ricordi che riaffiorano dal diario della vita della cantante. In quanto tali affrontano temi personali, intimi nei quali l’ascoltatore si riconosce.”

Redazione - tempi-dispari.it

 
 
 

Alessandra Rizzo, in arte LaRizzo, livornese di nascita ma Catanese di adozione, inizia gli studi musicali giovanissima, ma si dedica totalmente allo studio del canto dopo aver abbandonato gli studi classici da violoncellista. Amante della contaminazione e curiosa verso tutti i linguaggi musicali, ha lavorato con numerose formazioni cantando pop, rock, blues, jazz, reggae, cubano, e ciò le ha permesso disviluppare versatilità vocale mantenendo però una chiara impronta blues/soul. Negli anni, grazie al sodalizio musicale con il chitarrista Edoardo Musumeci, trova la sua dimensione principalmente nelle sonorità acustiche. Il grande feeling che si crea li porta a spaziare all’interno dei vari generi, prediligendo l’improvvisazione e l’interplay, dando vita ogni volta ad un live unico. Dopo l’uscita del primo singolo “Con le mie scarpe” ed il secondo posto al Lennon Festival con il brano “Troppe Luci, niente Stelle” (scritto a 4 mani con il leader degli Sugarfree, Matteo Amantia), presenta ufficialmente i primi lavori cantautoriali al Mei di Faenza, ricevendo un ottimo riscontro ed incoraggiandola a lavorare alla realizzazione del primo disco. Fondamentale l’incontro con Riccardo Samperi (TRP Music) che, in totale simbiosi con Edoardo nel totale rispetto verso la scrittura, permette la realizzazione di “Fogli che Raccontano”.